Uno studio della Cattolica fatto tra marzo e aprile sui nuclei familiari: anche la crisi della pandemia può essere occasione di crescita. Bene il Family Act, ma venga garantito un ruolo di centralità
di Elisabetta Carrà, Ordinario di Sociologia della famiglia e dei servizi alla persona, Università Cattolica Milano

In Italia, il Paese tacciato di “familismo”, dove la solidarietà tra i familiari, i famosi “congiunti”, è un valore primario, la famiglia è pressoché invisibile alle politiche. Il Family Act, da poco licenziato dal Consiglio dei Ministri, costituisce un primo segnale della volontà di invertire un processo che ci ha portati a essere fanalino di coda in Europa per percentuale di Pil dedicata a sostenere le famiglie. L’Italia è travolta da un drammatico calo della natalità. Una convergenza di fattori strutturali e culturali che ha generato un circolo vizioso, per uscire dal quale è essenziale un vero cambio di prospettiva.
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